lunedì 4 marzo 2019

Lacan stadio dello specchio

E per questo si serve di molti saperi diversi: l’arte, la letteratura, la topologia, la filosofia e la linguistica. Se prendiamo un bambino in quella fascia di età e lo mettiamo davanti allo specchio notia mo. Il bambino prima dei mesi, collocato davanti allo specchio , non si riconosce e non sa di esistere. Lo stadio dello specchio.


Prima di riconoscersi nel riflesso dello specchio l’io non ha identità e non è distinto dal contesto. Dei nostri antecedenti.

Al di là del principio di realtà. Introduzione teorica alle funzioni della psicoanalisi in criminologia. Discorso sulla causalità psichica. L’autore riconobbe sempre che tale lavoro, insieme ad altri, ebbe origine dalla lettura di Freud. Ma incluse anche elementi di altre discipline quali linguistica, filosofia e matematica.


D’altro canto, fu anche molto attivo nel campo dell’arte. E’ uno dei suoi concetti più famosi, una riformulazione della teoria del narcisismo freudiano e dell’identificazione. Nel sogno restavo disorientato fi no alla nausea di fronte a questo strano collage.


Lacan alla teoria psicoanalitica.

Questo primo tempo riguarda lo stadio dello s. Di che è costituito questo io? Il soggetto psicotico ha una strutturazione differente nella quale oltre alla forclusion (pignoramento) del Nome-del-Padre (e vedremo più avanti cosa significa) avviene la regressione topica allo stadio dello specchio , ovvero a quella fase dove nel soggetto avviene la prima identificazione immaginaria. Il bambino guardandosi per la prima volta allo specchio rimane incantato e sorpreso, cerca di riconoscere se stesso in quell’immagine e inizia a gesticolare, a guardarsi e guardare come reagisce lo specchio ai suoi gesti. Non si vede nello specchio che ciò che vi si riflette. L’esistenza dello specchio è tradita dalla possibilità di questo riflesso.


In quanto tale, tuttavia, senza la luce che cade su di lui, lo specchio è invisibile, e ciò significa, secondo il senso del simbolo, che esso non è specchio in quanto tale. L’immagine riflessa agisce attivamente nei confronti del soggetto, trasformandolo proprio in seguito all’assunzione dell’immagine in cui si identifica. La costruzione dell’io avviene tra il 6° e il 18° mese di vita. Distingue il Super-io (nome dell’istanza della rimozione) e l’ideale dell’Io (istanza di sublimazione, quella in cui un immagine parentale gloriosa può trovarsi soggettivata). Proviamo a vedere il Simbolico e l’Immaginario come modi di approccio dello spazio, che però da soli non sono ancora sufficienti.


L’interesse cognitivo del mito di Narciso consiste anzitutto nel mostrarci un individuo che forse ha raggiunto una prima stabilità morfologica in riferimento a uno specchio , ma al prezzo di. La sua elaborazione teorica è stata colta, vasta e complessa. Ci si soffermerà su alcune teorie, in particolare sullo stadio dello specchio e sulle riflessioni sul linguaggio. Il moi è l’io immaginario, quello che si vede allo specchio.


L’immaginario ha a che fare con l’immagine e lo stadio dello specchio è un momento della prima infanzia in cui il bambino ha un effetto di giubilo mentre si riconosce allo specchio. Giacomo Contri, Torino, Einaudi, lacan on madness madness yes you can t Pdf. Ci sono altri indizi che rivelano la natura fenomenologica dell’elucubrazione lacaniana.


Per lo più ruotano intorno alla prevalenza della funzione dello sguardo: dallo stadio dello specchio , all’esperimento del bouquet renversé e alle considerazioni sull’anamorfosi.

Il bambino si riconosce nello specchio e si ritrova nel miraggio offerto dall’immagine speculare. Spero vi sia utile, visto che il saggio è piuttosto complicato da studiare. Stadio di Wimbledon, Lo Romanzo di D. Dapprima il bambino guardandosi nello specchio non si riconosce non avendo mai fatto esperienza della visione del proprio corpo per intero (ed ignorando anche di essere un essere intero).


Maupassant fu proprio il non vedersi nella luce dello specchio.

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